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Angolo Botanico - Piante Officinali
Nome Scientifico: Carlina acaulis
Nome Volgare: Carlina bianca
Descrizione: L'aspetto di questa pianta è erbaceo – cespitoso e spinoso. La forma biologica della specie è emicriptofita rosulata (H ros): ossia è una pianta perenne tramite gemme posizionate al livello del terreno mentre le foglie sono disposte a rosetta basale
Uso: Sostanze presenti: essenza, inulina (uno zucchero digeribile anche dai diabetici), ossido di carlina (un antibiotico), potassio, calcio e magnesio. Una radice normalmente fornisce circa 1,5 % di essenze.
Proprietà curative: stomachica (che stimola la funzione digestiva), cicatrizzante, diuretica (migliora l'espulsione di impurità del sangue), diaforetica (agevola la traspirazione cutanea) e antibiotica. Viene considerata una pianta depurativa con buoni risultati sul fegato, cistifellea e apparato urinario.
Parti usate: si utilizzano le radici (raccolte ad agosto-settembre) e con esse si preparano dei decotti, estratti fluidi o tintura. Sembra però che dosi elevate possono provocare vomito e diarrea (sono presenti delle sostanze irritanti per la mucosa intestinale).
La parte più usata sono le radici, il cui centro, molto carnoso, è commestibile ed ha il sapore del cardo. Si consiglia un uso moderato in quanto agisce da energico emetico (può provocare il vomito). Vanno essiccate al sole e preparate in un certo modo sono simili alla mostarda oppure addirittura ai canditi se confezionate con sostanze dolci.
Un'altra parte usata in cucina è il ricettacolo ( involucro) del capolino (raccolto prima della fioritura); possono essere usati come i carciofi (lessati con olio e limone o fritti). In certe zone questi ricettacoli vengono chiamati “pane dei cacciatori”. Il sapore di questa parte della pianta è simile alle mandorle o nocciole.
Grazie alle proprietà digestive e amaricanti le radici vengono usate anche nella produzione di amari; mentre le foglie essiccate possono cagliare il latte.
(Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico.)